 Ironico, sarcastico a volte, ma divertente, molto divertente! Tra gondole elettriche, cartoline, riproduzioni di monumenti (ci metterei anche il duomo di Milano... hihi), palline con la neve e finte macchine fotografiche, Duccio Canestrini presenta un excursus sui vari souvenirs e sul loro significato.
 Ironico, sarcastico a volte, ma divertente, molto divertente! Tra gondole elettriche, cartoline, riproduzioni di monumenti (ci metterei anche il duomo di Milano... hihi), palline con la neve e finte macchine fotografiche, Duccio Canestrini presenta un excursus sui vari souvenirs e sul loro significato.Perchè noi tutti desideriamo portare a casa qualcosa del posto che abbiamo visitato, è la prova inconfutabile che ci siamo stati! E poi è il classico regalo del dopo-vacanza a parenti, amici, colleghi etc.!!! Regalo ... o piuttosto piccolo momento di gloria personale su chi è rimasto a casa: "guarda un po' cosa ti ho portato!" Già perchè chi viaggia suscita sempre ammirazione e un po' di invidia, no?
"Che il souvenir sia di piccola taglia non è affatto secondario. La piccolezza del souvenir nasce per una questione pratica di trasportabilità. Le dimensioni di picozze, mascherine, barchette, boccalini, monumentini ecc., sono dettate da quelle dei bauli di una volta e delle Samsonite del giorno d'oggi."Duccio Canestrini, "Trofei di viaggio. Per un antropologia del souvenir", Bollati Boringhieri.
 
 
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