Bill Bryson parte per un viaggio di 7 settimane in Gran Bretagna, nazione dove vive da ormai vent'anni e che stà per lasciare alla volta degli Stati Uniti, suo Paese natale. E' il suo arrivederci, un addio che parte da Dover e si spinge fino alla località più settentrionale della Scozia. Utilizzando tutti i mezzi disponibili, Bill Bryson cerca di fare un viaggio non solo geografico, ma anche culturale ed antropologico attorno agli inglesi. Peccato che secondo me questo racconto di viaggio non gli riesca poi così bene; infatti nel libro si srotolano tutta una serie di località visitate a volte nell'arco di una sola giornata o di un paio di giorni, molto spazio viene dato al racconto dello spostamento in sè, ma poco alla descrizione del visitato o a riflessioni sul Paese attraversato.
Solo nell'ultimo capitolo Bryson si "sbottona" un po' e compare tutto l'amore che lo scrittore prova per questa isoletta, quasi che tutto il viaggio precendete altro non sia che una catarsi necessaria a lasciare la Gran Bretagna alle spalle per poter guardare avanti.
"Il fatto è che questo paese resta il igliore del mondo per molte cose: imbucare una lettera, andare a fare una passeggiata, guardare la televisione, comprare un libro, uscire a bere qualcosa, visitare un museo, usare una banca, perdersi, chiedere aiuto, o starsene su una collina a godersi il panorama."
Bill Bryson, "Notizie da un'isoletta", Tea.
Mamma che bello questo spazio, ricco di consigli utili. Sai, mi sto avvicinando alla letteratura di viaggio per lavoro, amo questo settore.
RispondiEliminaComunque ti aspetto sul mio blog. Ciao!!!
Complimento per il vostro spazio davvero utile ed interessante
RispondiElimina