L'anima e i colori caraibici, i misteri delle usanze e delle pratiche religiose che sanno ancora di stregoneria, gli scenari paesaggistici in un libro-ritratto che offre anche un approfondimento della situazione storico-politica degli ultimi anni.
Corallo Alessandro, "Ad Haiti si nasce ultimi. La vera storia di Théophile e di altri bambini", EMI.
Il racconto inizia nelle periferie di questo paese martoriato, tra i più poveri dell'America Latina. I sentimenti e l'impegno dell'Autore si intrecciano con la dura vita quotidiana dell'isola. Ad Haiti ci sono davvero le spiagge incantate dei depliant pubblicitari, ma anche discariche a cielo aperto, miseria, fame, malnutrizione, e malattie come dissenteria, tubercolosi, polmonite, morbillo continuano a seminare morte tra la gente. Su mille nati, il 12% non raggiunge i cinque anni di età. A causa dell'incandescente clima politico e delle violenze che attraversavano il paese, il Ministero degli Esteri italiano consigliava di recarsi ad Haiti solo per ragioni improrogabili. I volontari ne hanno sempre avute a centinaia.
Nell'anno 1789 la colonia francese di Santo Domingo nelle Antille francesi forniva alla madrepatria i due terzi del suo commercio internazionale e rappresentava il massimo mercato della tratta europea degli schiavi. Era la colonia più fiorente del mondo, l'orgoglio della Francia e l'invidia di ogni altra nazione imperialista. Nell'agosto del 1791 scoppiò sull'isola la rivolta degli schiavi, che si sarebbe protratta per i successivi 12 anni e sarebbe sfociata, nel 1803, nella dichiarazione d'indipendenza di Haiti. Storicamente l'insurrezione antillese è la prima rivolta contro la schiavitù a conoscere un esito positivo; la prima forma di indisciplina di massa contro l'uomo bianco e la sua dominazione coloniale; il primo indelebile scacco degli eserciti nazionali di fronte a una moltitudine di schiavi. Da essa prenderanno le mosse i movimenti di liberazione nazionale che hanno, nel corso del XIX e XX secolo, progressivamente smantellato gli antichi imperi coloniali. A questa rivolta, e al suo principale protagonista Toussaint Louverture, guarderanno tutti i rivoluzionari che nell'arco dei due secoli si sono battuti per la liberazione delle popolazioni oppresse del Sud del mondo. Toussaint Louverture, l'ex schiavo nero che guiderà la sommossa contro gli eserciti europei, diventa così l'emblema di un'esperienza a cui guardare anche oggi, alla luce dei fallimenti di quei movimenti di liberazione nazionale che con tanta forza si opposero al colonialismo.
Campione Francesco P., "Fer Forgè. Battito di Haiti", Skira.
La realtà sociale dell'isola Caraibica, con i suoi drammi e la sua povertà, ma anche il suo straordinario talento e la sua grande voglia di rinascere, nel catalogo dell'esposizione alla Triennale di Milano. Grandi sculture di metallo ritagliato, battuto e inciso che richiamano angeli, sirene, figure ispirate al vudù, al fianco di giganteschi e coloratissimi alberi. Ma anche belve feroci, caricature, demoni, realizzate con la tecnica della cartapesta, per passare alle fotografie che ritraggono la realtà di un'isola che viene definita come "Inferno Haiti", sopravvissuta a dittature crudeli e a una povertà per la quale è stata coniata la definizione di "Quarto Mondo". Tutto questo rappresenta il cuore di "Fer Forgé. Battito di Haiti", ideata dalla Fondazione Francesca Rava - N.P.H. Italia Onlus, che da anni è impegnata in progetti a sostegno dei bambini di Haiti, e promossa da Nescafé (nell'ambito del Nescafé Street Art Project) con l'obiettivo di far conoscere la cultura e la creatività del Paese e sostenere un importante progetto che la Fondazione sta portando avanti: "Francisville - Città dei Mestieri", un centro di formazione che consentirà di insegnare un mestiere e dare lavoro a centinaia di ragazzi e di salvare migliaia i bambini.
Fonte: sito ibs.it
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