Stò leggendo "Ebano" di Kapuscinski e mi stò rendendo conto di quanto poco conosco della storia, dei popoli, della cultura di quello che è il continente nero. Nero non per discrimazione razziale, semplicemente perchè è quello che ha manteneuto celato, al buio, in un cuore di tenebra, il suo interno per più tempo rispetto agli altri (Antartide esclusa!).
E così leggo e imparo molte cose sulla decolonizzazione, sui colpi di stato, sulle mille tribù che popolano l'Africa e mi rendo conto di quanto poco sapevo finora. Sì, non mi vergogno di dire che dell'Africa sò poco e quel poco che sò risale ai tempi delle superiori, neanche dell'Università! per cui direi che è passato un tot...Se poi aggiungete che alle superiori si studia la Storia da un punto di vista eurocentrico...bhè avete il punto della situazione.
Ma ora, grazie a questa lettura, molti tasselli delle vicende africane contemporanee trovano il loro posto e riesco a capire meglio (o, quanto meno, capire un po' di più) ciò che succede oggi in Africa. Inoltre leggendo Kapuscinski si avverte il profondo amore che questo reporter aveva per il continente africano e se ne respirano i profumi, gli odori intensi, la polvere e il sudore. Io che non sono mai andata in Africa, comincio a capire perchè molti uomini si sono avventurati laggiù, magari anche perdendosi, spiritualmente o anche fisicamente, e molti ancora oggi parlano di "Mal d'Africa".
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