Tra esostismo a volte accentuato, se non forzato, dai Dogon stessi per dare ai turisti coiò che si aspettano sfogliando i cataloghi di viaggi, e la ricerca dei turisti di un contatto con una società arcaica, legata alla natura e ai suoi ritmi, per assecondare il loro desiderio di diversità, appaiono in questo interessantissimo libro sullo sfondo l'Africa e i suoi abitanti, impegnati a vivere la propria vita al di là degli stereotipi culturali.
"Chi si reca nel paese dogon spesso vuole appagare il proprio desiderio di diversità. Quanto abbiamo bisogno di un alro che sia davvero tale e lo sia in modo evidente in un'epoca di macdonaldizzazione del mondo? L'omogeneizzazione del mondo mette in crisi le identità e le appartenenze tradizionali. La geometrizzazione del mondo occidentale e l'automazione, frutti dellaciviltà industriale, invadono il nostro quotidiano. Vivere per alcuni giorni senza luce elettrica, andare a piedi seguiti da asini che tirano carretti scricchiolanti, ci riporta ad una sorta di passato mitico che pensiamo di avere perduto."
Marco Aime, "Diario Dogon", Bollati Boringhieri.
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